Giorgia Meloni incontra l'ambasciatore ungherese: "Solidarietà a Viktor Orban"
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di Martino Cervo
Nei giorni in cui Margaret Thatcher dava l’assalto decisivo a Downing Street, Romano Prodi metteva il dito nel «piattino», come ebbe modo di spiegare di fronte alla commissione d’inchiesta sul caso Moro. Partecipava, cioè, alla seduta spiritica che, in pieno rapimento del leader democristiano (aprile 1978), «indicò» i nomi «Viterbo», «Bolsena» e «Gradoli» alla domanda sul luogo di prigionia dell’onorevole pugliese.
Tra i due ci sono 14 anni di differenza e più punti in comune, ma una differenza quasi antropologica che diversamente potrebbe essere più radicale. Per questo non c’è da stupirsi dei toni quasi violenti che Prodi ha usato, prima su Repubblica.it a poche ore dalla scomparsa, poi a mente più fredda sul Sole 24 Ore di ieri, per dare alla Thatcher la responsabilità di aver «preparato» la grande crisi che stiamo vivendo. (...)
Come spiega Martino Cervo su Libero di mercoledì 10 aprile, Romano Prodi è l'unico esponente della sinistra moderata mondiale che accusa la lady di ferro, Margaret Thatcher. Ma fu lei a prevedere il disastro della moneta unica. Prodi? Una faccia da Colle che fa la predica alla Thatcher.
Leggi il commento di Martino Cervo su Libero di mercoledì 10 aprile
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Commenti all'articolo
claude2
11 Aprile 2013 - 08:08
Nulla di più squallido che colpire alle spalle; quanto poi ad attaccare un morto per le opinioni espresse, non è indice di soverchio coraggio. Se poi quelle opinioni ed azioni criticate hanno tenuto la sua Patria indenne da ingerenze economiche altrui, e chi le critica invece ha deliberatamente cacciato la propria nella mani della finanza internazionale (altro che Euròopa, povero miope!), allora è meglio lasciarlo inebriarsi al profumo della mortadella su qualche colle appenninico, insieme con l’amico del toscano e del gutturnio in qualche bettola ospitale, assorti entrambi, da buoni bolscevichi, sul piano per eliminare i menscevichi di turno. Come disse Cambronne? …Torna di proposito.
cepami66
10 Aprile 2013 - 16:04
Le frasi di Prodi dimostrano le differenze che ci sono, purtroppo, tra la nostra povera Italia e Paesi come la Gran Bretagna o gli Usa dove hanno potuto essere protagonisti personaggi, facendo i dovuti distinguo, come la Thatcher, Reagan, Blair o Obama. Forse persone normali, ma giganti rispetto ai nostri piccoli (e molto più pagati di loro) politici. Nei Paesi liberi non importano le radici, sono le idee che contano e le capacità di realizzarle. Qui, al massimo, può sbocciare un Renzi. Certo, c'è Berlusconi. E meno male. Ma a che prezzo ha pagato la sua discesa in campo? Che futuro avrebbe avuto in Gb o negli Usa la gente che oggi, con cinismo e cattivo gusto, incolpa la Thatcher dei peggiori disastri? Non avrebbero preso neppure un voto. Invece di blaterare dovrebbero disperarsi che in Italia non sia mai nato e non possa neppure nascere qualcuno come la Thatcher.
cepami66
10 Aprile 2013 - 15:03
Le frasi di Prodi dimostrano le differenze che ci sono, purtroppo, tra la nostra povera Italia e Paesi come la Gran Bretagna o gli Usa dove hanno potuto essere protagonisti personaggi, facendo i dovuti distinguo, come la Thatcher, Reagan, Blair o Obama. Forse persone normali, ma giganti rispetto ai nostri piccoli (e molto più pagati di loro) politici. Nei Paesi liberi non importano le radici, sono le idee che contano e le capacità di realizzarle. Qui, al massimo, può sbocciare un Renzi. Certo, c'è Berlusconi. E meno male. Ma a che prezzo ha pagato la sua discesa in campo? Che futuro avrebbe avuto in Gb o negli Usa la gente che oggi, con cinismo e cattivo gusto, incolpa la Thatcher dei peggiori disastri? Non avrebbero preso neppure un voto. Invece di blaterare dovrebbero disperarsi che in Italia non sia mai nato e non possa neppure nascere qualcuno come la Thatcher.
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